Vito Schiuma

Pianist, Composer, Musician.

Tag: pianista

  • Blue Bird, disponibile dal 23 dicembre su tutti gli store.

    Blue Bird, disponibile dal 23 dicembre su tutti gli store.

    Blue Bird di Vito Schiuma sarà disponibile dal 23 dicembre su tutte le piattaforme di streaming. Altri aggiornamenti nei prossimi giorni!

    Charles Bukowski, scrittore e poeta del cosiddetto realismo sporco americano, non amava girare troppo intorno ai concetti. Forse anche per questo è tra i più citati sui social. 

    Bluebird narra di pulsioni inconsce, di desideri inascoltati, sentimenti ammaestrati. Eppure caratteristica imprescindibile del magico, dell’arte, della musica, è lasciar andare la propria visione. 

    Del resto, usando le parole di Oscar Wilde, l’arte rispecchia lo spettatore – non la vita – (e non l’artista, aggiungo io).

    Blue Bird sarà disponibile su tutte le piattaforme e gli store online dal 23 dicembre. Inoltre nei prossimi giorni potremo ascoltare un’anteprima.

  • Quello che non ho letto su Dr. John

    Quello che non ho letto su Dr. John

    Ad un mese circa dal trapasso del pianista, cantante, songwriter Dr. John, al secolo Malcolm John “Mac” Rebennack, sono tante le riflessioni che passano per la mente di chi, nel suo piccolo, ha provato e prova tutti i giorni a rendere la sua musica un po’ più conosciuta al pubblico.

    Prima cosa: il 7 giugno è andata in scena la solita ipocrisia all’italiana. Fiumi di condivisioni di “Such a Night”, prevedibile, visto che su YouTube è il primo risultato di ricerca. Non vi siete degnati nemmeno di ascoltare un suo album per intero. Figuriamoci inserirlo in repertorio.

    Avreste capito che non è né il suo brano più significativo, né quello di maggiore successo. Infatti la sua hit in classifica è stata “Right Place, Wrong Time” e, inoltre, questo brano, insieme a “Qualified”, è a mio avviso il vero manifesto del modo di vedere il mondo e la società del buon Doc. Non di certo la “fantastica serata” (per non tradurre con Smorz’ e light di Renzo Arbore). Come al solito dagli Stati Uniti si parte incendiari e si arriva pompieri in Italia.

    Magari la traduzione della biografia o quella di chi magari conosce l’inglese un po’ meglio di “io l’inglese lo so” o “mio cuggino” avrebbe evitato figure barbine su interviste e affermazioni improbabili: Mac non era un “chitarrista”, era un pianista prestato alle sei corde, convinto di non avere alcuna chance in una scena in cui erano attivi pianisti come Professor Longhair, James Booker, Champion Jack Dupree, Tuts Washington e chi più ne ha più ne metta. Allora decise di restare a galla imbracciando la chitarra che prontamente abbandonò dopo essersi sparato ad un dito.

    Non è una semplice puntualizzazione, né pedanteria, è solo voler rimarcare che Dr. John è stato probabilmente il pianista più completo di New Orleans, una vera enciclopedia di stili (della città e non solo) che non impari tra una dose e l’altra.

    Certo è bella la favoletta del ragazzino che “assorbe” ogni forma di blues ascoltando i dischi del negozio del padre, ma è ancora più vero che la scena cittadina degli anni ’50, inizi anni ’60 era impressionante per un musicista professionista: serate da 6-8 ore ininterrotte di boogie e rock ‘n roll, sessioni di registrazioni in nome e al posto di artisti in tour, incontri musicali non di certo inframezzati dalla fatidica domanda “c’è cachet? Sai io lo faccio per lavoro…”.

    Tra sciacalli e geni, tutti kings, professors and queens, questa è stata la fucina che ha formato un vero e proprio Originator. Sarebbe stato questo il termine più corretto per definirlo, mentre stride qualsiasi altro appellativo, soprattutto di genere. Un Originator è un artista che riconosci dalla prima nota del disco.

    Ma prima di diventare tale, Mac è stato soprattutto un umile apprendista di ogni forma di musica popolare americana, un potente condensatore di stili, di tecniche, non solo pianistiche ma anche in termini di composizione e arrangiamento. Un artista con una visione di suono parallelo alla rivoluzione hippie, alla beat generation, alla psichedelia. al jazz, sopravvivendo ad esse e restando fedele alle proprie origini.

    Soprassiedo sui “gezzisti professionisti” che con la mano destra condividono link per essere eletti migliori gezzisti di questa o quella rivista (non di certo la notizia della scomparsa di un “pianista Ragtime“, omissis), mentre con la stessa mano avrebbero potuto aprire qualche album del Dr. John e magari svegliare la mano sinistra dall’atavico torpore studiando l’uso che Lui ne faceva della propria mano sinistra, con sole 4 dita e mezzo.

    Del resto in un paese che non distingue il Ragtime dallo Stride, il Dixieland dal New Orleans, il funk dai secondline, per i direttori artistici di festival autoproclamatisi “New Orleans” è facile spacciare programmazioni da anni ’20 con la vera musica del Big Easy.

    Un’ultima considerazione al vetriolo non posso che riservarla a quelli che, a volte imparentati con quelli di prima, “il blues è musica da neri”, “la musica della sofferenza”, “la black music”. Questa volta mi sono perso le vostre considerazioni razziste (sì, esatto, rimarcare differenze che non esistono è razzismo). Quando aprirete un libro di storia di New Orleans sarà sempre troppo tardi.

    La mia grande consolazione è il successo che riscuote la musica di Mac nel pubblico più sincero, quello che ha l’apertura mentale di ascoltare qualcosa di diverso, quello che si lascia emozionare dalla potenza di un messaggio che in questo paese sarebbe ancora nuovo dopo 50 anni.

    Vito Schiuma

    Discografia essenziale

    Gris-Gris
    Dr. John’s Gumbo
    In the Right Place
    Desitively Bonnaroo
    ZuZu Man
    Locked Down
    Dr. John plays Mac Rebannack

  • Vito Schiuma in Argentina per 2 prestigiose date

    Da Alfredo Luigi Schiuma a Charles Bukowski

    Non vi nascondo la soddisfazione nell’annunciare le 2 date che mi vedranno coinvolto il 26 settembre e il 3 ottobre a Buenos Aires. Le due serate, che si terranno in contesti per me particolarmente suggestivi, saranno dedicate a due figure importanti per il mio percorso da compositore, sia in termini di crescita sia per il precedente (Oltremare) e il successivo lavoro discografico. Il mio prossimo album conterrà infatti composizioni ispirate e liberamente realizzate su alcuni dei più bei testi poetici dello scrittore americano Charles Bukowski.

    Due location d’eccezione

    La prima serata, il 26 settembre, sarà dedicata alle nuove composizioni, che avrò quindi il privilegio di presentare in anteprima davanti ad un pubblico accademico e di notevole prestigio, e si terrà presso il

    Conservatorio di Musica Generale di San Martin – Buenos Aires – intitolato appunto al mio ascendente, il compositore e violinista “Alfredo Luigi Schiuma” per il notevole contributo che ha dato alla fondazione del Conservatorio stesso e alla musica colta argentina in generale.

    Il secondo concerto sarà dedicato interamente alla figura di Alfredo Schiuma e avrò la possibilità quindi di riproporre i brani dell’album Oltremare, insieme ad alcune composizioni per pianoforte di Alfredo stesso. Particolarmente sentita sarà la dedica ad Elsa Angelica Schiuma, nipote di Alfredo e figlia dell’illustre pianista Armando E. Schiuma, recentemente scomparsa. Questa serata si svolgerà nella straordinaria cornice del teatro del Complejo Cultural Plaza di San Martin.

    Una programmazione di Puglia Sounds Export 2018

    Questo mini tour sarà possibile grazie al sostegno di Puglia Sounds (Teatro Pubblico Pugliese), che nell’ambito del bando Puglia Export 2018 ha ritenuto valido il progetto e lo ha inserito nella programmazione per il periodo settembre-dicembre di quest’anno. I bandi Puglia Export promossi da  Puglia Sounds sono un’importante ed esclusiva iniziativa della Regione Puglia e danno la possibilità agli artisti locali di poter portare la propria musica e i suoni della nostra regione in tutto il mondo. Oltremare aveva già accolto il favore della commissione giudicatrice quando nel 2015 ha rappresentato da solo la musica pugliese nel progetto di internazionalizzazione al PAMS di Seul, in Corea del Sud.

    Un grande ringranziamento alla Comisiòn Schiuma e Nicolàs Greco

    Last but not least, il mio più grande ringraziamento al Professor Nicolàs Greco, docente del Conservatorio “Alfredo L. Schiuma” per avermi invitato a suonare in queste due prestigiose serate e per avermi coinvolto in un progetto di recupero e valorizzazione delle opere degli Schiuma in Argentina, importante lavoro che la Comisiòn Schiuma svolge da anni anche grazie al contributo dei discendenti degli artisti stessi.

    Vito Schiuma