Vito Schiuma

Pianist, Composer, Musician.

Tag: musica nuova

  • La voce dell’acqua: il nuovo singolo dei Tavernanova

    La voce dell’acqua: il nuovo singolo dei Tavernanova

    Della musica che non appartiene alle mie esperienze più dirette quella che apprezzo meglio è la sperimentazione a partire dal sosstrato popolare. E in questo caso ho apprezzato molto. La voce dell’acqua è il nuovo singolo della storica formazione pugliese dei Tavernanova, uscito il 30 dicembre scorso con l’etichetta Angapp Music.

    L’architettura ritmica

    Il programma è chiaro già dalle prime battute, un’architettura ritmica che sovrappone livelli, i quali compaiono dal nulla e nel nulla ritornano. Le acquose percussioni e i campionamenti tornano nelle parti strumentali, così come la ritmica delle tastiere, e sfociano nel climax della parte centrale con voce narrante in ritmica verticale con gli strumenti.

    La scelta dei suoni

    Se è vero che la musica popolare richiede stilemi e richiami al già sentito, le composizioni che non vogliono confinarsi nella gabbia di un’etichetta disilludono qualsiasi aspettativa in favore del nuovo. In questo senso particolarmente riuscite sono le scelte di sovrapporre suoni autentici, o acustici, a suoni elettronici o, come mi piace definirli, più astratti. Il risultato è un universo di suoni caldi e fluidi che ridanno all’ascolto il piacere della scoperta, il gusto di lasciarsi andare all’immaginazione di cosa stiano disegnando quelle vibrazioni nell’etere che chiamiamo note.

    Le voci dell’acqua

    Ultimamente più di un artista ha scelto di dedicarsi al dialetto, scadendo in luoghi più comuni ai bassi fondi che al popolo, distinzione netta ma sistematicamente ignorata. Qui i Tavernanova scelgono di alternare una linea melodica semplice ma riconoscibile in italiano a intermezzi in dialetto, con un testo che necessita più di un ascolto per poter generare significati, ma di cui ne basta uno per uscire dall’ascolto con l’impressione di essere in Puglia, in quella parte dell’entroterra che riflette ancora sulla propria identità e non si rassegna a tarantella e pizzica. Con tutto il rispetto.

    Ma l’album?

    Richiesta retorica e provocatoria. La scelta di pubblicare un singolo è logica e condivisibile, in un mercato folle in cui pubblicare musica è un atto di coraggio e amore per l’Arte e per il pubblico. I costi sono elevati e i ritorni risibili. Tuttavia ora il pubblico attende un album che sia punto di riferimento per il panorama della musica nuova pugliese. Un movimento musicale che non si è rassegnato al consenso facile, né alla comoda esclusività degli intellettualismi più autoreferenziali. Questa musica che odora di Puglia è la Puglia e merita di rappresentarla. E viceversa.

    I Tavernanova sono;

    • Luigi Di Zanni: voce 
    • Francesco Quatela: voce 
    • Rosita Ranaldo: voce 
    • Rino Mazzilli: piano elettrico, synth 
    • Aldo De Palma: chitarre
    • Pierluigi Balducci: basso elettrico 
    • Cesare Pastanella: batteria, percussioni, voce narrante

    Potete ascoltare il nuovo singolo qui:

    Si noti che la presente recensione è un’opinione spontanea dell’autore e non è stata in alcun modo sollecitata dagli autori né dai produttori.

  • L’ultimo di Shemekia Copeland: un viaggio soul nel paesaggio sonoro americano

    L’ultimo di Shemekia Copeland: un viaggio soul nel paesaggio sonoro americano

    La voce di Shemekia Copeland è un dono del cielo. Nel suo ultimo album, “Done Come Too Far”, questa cantante americana ci regala un viaggio emozionale attraverso i generi più radicati nella storia musicale del suo paese. Dal blues al gospel, dal folk al country, ogni traccia è un capitolo unico di questo eccitante percorso.

    L’album si apre con il pezzo che dà il titolo al lavoro, “Done Come Too Far”, una potente preghiera blues della resistenza e della speranza. La voce di Shemekia si impone con autorità, scolpendo ogni parola e ogni nota con una profondità e una sincerità che lasciano senza fiato. Questa traccia dà il tono per tutto l’album, esibendo la gamma e la passione che rendono Copeland una delle migliori cantanti blues del suo tempo.

    Ma Copeland non si limita a un solo genere. Con disinvoltura, passa al bluegrass di “Drivin’ Me”, dove il suo canto si fa più leggero e giocoso, accompagnato dal ritmo incalzante del banjo. E in “In the Blood of the Blues”, si lancia in un inno gospel di liberazione e redenzione, la sua voce si espande come un fiume in piena, trascinando l’ascoltatore in un turbine di emozione. Questa capacità di spaziare tra i generi è una delle chiavi del fascino di “Done Come Too Far”.

    Gli arrangiamenti sono un’altra chiave del successo di questo album. La produzione è ricca e variegata, con ogni strumento che aggiunge un tassello al mosaico sonoro. Dalla chitarra elettrica che si fa strada nel blues di “Smuggler’s Notch” ai soavi archi che avvolgono la ballata “Angel of Music”, ogni elemento contribuisce a creare un’atmosfera unica per ogni traccia. Questa attenzione ai dettagli rende “Done Come Too Far” un’opera maestra della musica roots americana.

    E al centro di tutto c’è la voce inconfondibile di Shemekia Copeland. La sua è una voce che sa esprimere l’anima dei generi che interpreta, che sa evocare le radici più profonde della musica americana. Ascoltarla è un’esperienza quasi spirituale, che tocca il cuore e l’anima. Con “Done Come Too Far”, Copeland conferma il suo posto tra le grandi voci della musica americana, un’eredità che include leggende come Ma Rainey, Bessie Smith e Mahalia Jackson.

    In conclusione, “Done Come Too Far” è un album imperdibile per chi ama la musica roots americana. Shemekia Copeland ci offre un viaggio musicale unico e emozionale, che ci fa apprezzare la ricchezza e la varietà della tradizione musicale del suo paese. Con la sua voce potente e la sua capacità di spaziare tra i generi, Copeland ha creato un’opera maestra che resterà nel cuore degli ascoltatori per molto tempo. Non perdetevelo!

    Nota biografica: Shemekia Copeland è una cantante americana di blues, soul e gospel nata il 10 aprile 1979 a Harlem, New York. Ha iniziato la sua carriera musicale nel 1997 e ha pubblicato il suo album di debutto, “Turn the Heat Up”, nel 1998. Da allora, ha pubblicato una serie di album acclamati dalla critica, vincendo numerosi premi e collaborando con artisti come Buddy Guy, B.B. King e Dr. John. Con “Done Come Too Far”, Copeland continua a esplorare la ricca tradizione musicale americana, portando avanti l’eredità delle leggende del blues e del gospel che l’hanno ispirata.